DIOCESI DI GORIZIA

Dio parla

Ecco la Chiesa che assomiglia a Giovanni il Battista: io vi battezzo con acqua, sembra che ci dica, ma viene Colui che è più forte di me e che vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.

E questo è Gesù, oggi al fiume Giordano proclamato il Figlio del Padre dei cieli, l’amato, il prescelto per aprirci il cuore di Dio.

Dio parla e parla in Gesù. Parla a noi in Gesù. Parla di noi in Gesù. Come non ascoltarlo? In lui scopriamo un Dio diverso e soprattutto un uomo diverso.

È un Dio che non cerca i puri e i perfetti, ma ha la tenerezza e la pazienza di stare in mezzo ai deboli e ai peccatori. E se il Figlio è solidale con i peccatori, allora anche i peccatori possono diventare figli.

E poiché Gesù è il Figlio solidale con gli uomini così come sono, allora finalmente il Cielo si apre, dopo millenni in cui era chiuso a causa della fuga dell’uomo dietro a se stesso e alle passioni del momento.

Finalmente lo Spirito Santo discende nuovamente, aleggiando su Gesù quasi a iniziare una nuova creazione, come aleggiava sulle acque agli inizi di ogni cosa che esiste.

Gesù all’inizio della sua missione “stava in preghiera”, ci istruisce il Vangelo. Quasi a rivelare a noi adulti e ai nostri ragazzi che le decisioni importanti per il futuro e per le relazioni si azzeccano se stiamo con il Signore, se ascoltiamo la sua Parola. Fino a sentire la vita come una chiamata, seppur ardua, cui corrispondere e non soltanto come giornate da riempire con piacevolezze o curiosità peregrine.

E quando i propri figli amati seguono strade tanto diverse o discutibili, Gesù solidale con i peccatori ci aiuta, genitori ed educatori, ad avere la pazienza e la fiducia di Dio.


Mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

(Lc 3,15-16,21-22)