DIOCESI DI GORIZIA

Il grande insegnamento

“Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli”. Così dice del Signore Dio il profeta Isaia o, meglio, il misterioso Servo di Dio intravisto dal profeta. Qualcuno chiamato ad ascoltare il Signore Dio affinché possa poi indirizzare una parola allo sfiduciato con la sua lingua da discepolo.

Che potenza questo misterioso Servitore di Dio che fa da ponte e da tramite fra il cielo e la terra! Anche se dovrà patire i flagelli sul proprio dorso, vedersi strappare la barba e ingiuriare il volto dagli sputi dei torturatori.

Noi cristiani vediamo in Gesù di Nazareth colui che ha ascoltato con tutto se stesso il Padre di tutti, tanto da essere la sua stessa Parola fatta carne, fatto uomo, diventato “servo”, canterà l’apostolo Paolo.

Ma ora tocca a noi chiedere l’orecchio attento per ascoltare, noi che siamo i discepoli del Servo di Dio Cristo Gesù: troppi, infatti, sono ormai gli sfiduciati che piangono sotto le bombe, piegati dalla paura, falciati dalla morte, che si aggiungono alle schiere di coloro che patiscono la miseria, l’inganno, la violenza e fuggono.

Ascoltare come discepoli però, che fanno tesoro delle parole del loro Signore e non chiudono l’orecchio del cuore alle grida dei perseguitati e degli oppressi, perché sappiamo che il nostro Dio e Signore in loro si nasconde.

In questa Santa grande solennità, la Domenica delle Palme e della Passione del Signore, ascolteremo come discepoli camminando simbolicamente e pubblicamente dietro a Cristo per le vie dei nostri paesi, trafficate e brulicanti di altri interessi.

Ascolteremo, commuovendoci alla narrazione delle sue sofferenze, per avere “sempre presente il grande insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della sua risurrezione”.

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«Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli. Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro».

Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,

le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;

(Is 50,4-7)