DIOCESI DI GORIZIA

«Indurì il volto…»

Così scrive l’evangelista Luca per esprimere la ferma decisione di Gesù di andare verso Gerusalem­me. La città santa è il luogo dove egli celebrerà la sua Pasqua, cioè offrirà se stesso sull’altare alto della croce. Questo viene raccontato con fede profonda: “stavano compiendosi giorni in cui sarebbe stato elevato in alto”, cioè sta finalmente per realizzarsi il disegno di Dio: sconfiggere la morte e renderci fratelli.

E questo attraverso la perdita violenta della vita terrena di Gesù. Il Signore ci incoraggia a non temere di perdere qualcosa anche prezioso. se stiamo cammi­nando nel disegno buono di Dio.

Gesù accetta totalmente e con decisione di andare sino in fondo nella sua vita buona, anche nel contrasto e nell’ostilità della popolazione dei samaritani, che lo rifiuteranno, ad esempio. Il Signore Gesù o desidera obbedire al Padre e non alle sensazioni piacevoli o spiacevoli del momento.

E il Signore è talmente libero interiormente che parlerà sempre bene di loro, come ci ricorda la parabola del “buon samaritano”, portato come esempio di cura e di amore.

Nei tre incontri con possibili suoi seguaci insegna anche a noi a decidere per il bene, a saper tagliare senza timore anche relazioni buone, se non sono orientate alla realizzazione della nostra vita, della nostra vocazione.

Ci edifica e stupisce il gesto simbolico del neochiamato profeta Eliseo, che usa gli strumenti del lavoro precedente per una festa di congedo dalla sua vita precedente. Lo attende il futuro al servizio di Dio.

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Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo.

(Lc 9,51-62)