DIOCESI DI GORIZIA

La novità cristiana

Davvero efficace il Vangelo odierno. Uno della folla disse a Gesù: Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità.

C’è qui quasi tutto ciò che occupa la vita della folla, della gente: la preoccupazione per le cose e i conflitti tra parenti, anche questi tantissime volte a motivo di denaro o delle cose.

Gesù ci aiuta a salire di livello scendendo nel profondo di noi stessi: che cos’è che da realmente valore ad una vita umana?

Il Signore ci offre anche un metodo utile e preciso per valutare la qualità delle nostre occupazioni e interessi: vale ciò che alla fine resterà, vale poco o niente ciò che ci sarà strappato dalla morte.

In questo modo, scopriamo che la ricompensa di chi si sfianca per poter avere delle cose o del denaro in più sarà di dover lasciare tutto, ma proprio tutto, ad altri, che nulla hanno fatto per guadagnarselo.

Invece chi ha cercato di arricchire se stesso con la conoscenza, le esperienze buone, uno stile di vita improntato alla giustizia e alla misericordia, costui conserverà in sé tutta questa ricchezza, perché fa parte della propria “anima”.

La morte, infatti, se la prende con il corpo, ma nulla può contro la dimensione “spirituale” di noi stessi (tra virgolette perché in realtà anima e corpo fanno parte integrante della stessa persona).

Ecco perché l’apostolo Paolo ci invita a cercare le cose “di lassù” e non quelle “della terra”.

Le cose di lassù sono una vita giusta, vissuta in nome di Cristo e con Cristo, nell’impegno a favore degli altri e del bene di tutti.

Questo non ci verrà mai più tolto.

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Uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costi­tuito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzio­ne e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».

(Lc 12,13-21)