DIOCESI DI GORIZIA

Il nostro posto

Ne ha per tutti, oggi, il Signore: per chi è invitato e per chi invita. Lo stare a tavola, il pranzo solenne e gioioso è un’immagine che la Parola di Dio utilizza per rivelarci l’esito finale della vita nostra e dell’intera umanità.

Se fosse anche un’immagine della nostra vita presente? In fondo, nessuno di noi ha scelto di nascere, all’esistenza siamo stati invitati, ognuno di noi.

Ecco allora lo stile con cui entrare nelle cose della vita: “quando sei invitato da qualcuno, non metterti al primo posto”, suggerisce il Signore Gesù.

E poi indica decisamente di cercare l’ultimo posto. Qui troviamo un mondo: i poveri, i fragili, i piccoli, gli umili, chi serve piuttosto di chi è servito, chi è aperto di mente e di cuore piuttosto di chi è chiuso e saccente perché pieno di sé.

All’ultimo posto troviamo anche il Signore Gesù, che è venuto “per servire e non per essere servito,” e che quasi sempre sta all’ultimo posto anche nei pensieri e nelle nostre priorità.

Chissà che cosa suggeriscono queste parole in un tempo in cui sembra tanto importante essere visti ed avere tanti apprezzamenti online, ad esempio. Forse un invito a cercare qualità e verità nei nostri interventi, piuttosto che visibilità, accarezzando la voglia di curiosità negli altri?

Nella richiesta del Signore di invitare chi non può ricambiare troviamo anche la verità dell’amore, che non è scambio, ma dono e offerta di sé, anche quando non si è ricambiati.

Donaci, Signore, di trovare e scegliere il nostro posto con Te, sempre.

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«Quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».

(Lc 14,1.7-14)