DIOCESI DI GORIZIA

Pregare è lottare

C’è stato un deciso salto evolutivo in noi, passi l’immagine, quando dal bisogno del latte di nostra madre siamo giunti al desiderio di nostra madre che ci stava donando il latte. E possiamo domandarci se viviamo grazie a quel latte oppure grazie a chi ce lo donava.

Ancora oggi, diventati adulti, siamo chiamati a passare dal bisogno delle cose al desiderio di Dio, di Colui che ce le dona.

Pregare forse è proprio questo: aprirci e restare in comunione con Colui che tutto dona, più che implorare cose di cui abbiamo bisogno e che comunque ci verrebbero donate.

Il Signore Gesù però tocca un tasto difficile e delicato: e se avessimo bisogno di giustizia? Se ci troviamo nell’oppressione e nelle lacrime, Dio davvero resterà in silenzio?

Certamente no, farà giustizia presto, garantisce il Signore. Ma la questione è un’altra, ci rivela: se c’è ancora qualcuno che lo invoca, che vive da figlio di Dio, qualcuno che avrà ancora fede.

Pregare serve davvero? Non basta agire e fare le cose, lottare da noi contro le ingiustizie? Per noi cristiani, questo equivale a chiederci: parlare serve davvero? Non è sufficiente mangiare e lavorare?

Se siamo umani, parlare serve. Anzi ci rende umani. Se siamo cristiani, pregare serve, anzi ci rende tali, ci rende davvero figli di Dio, cioè capaci di agire come lui contro le ingiustizie.

Ma pregare è lottare. Per non scoraggiarci e soccombere di fronte alle ingiustizie, innanzitutto: il nostro mondo è segnato ancora del peccato, lo sappiamo.

Pregare significa anche lottare contro la nostra debolezza. Ci pare di perdere tempo pregando, ci stanchiamo presto. Abbiamo bisogno di passare da una preghiera affidata alle emozioni del momento ad un modo stabile e sicuro. La Chiesa in questo ci aiuta, come Aronne e Cur hanno aiutato Mosè sul faticoso monte della battaglia contro le forze del male.

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E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

(Lc 18,1-8)