DIOCESI DI GORIZIA

“Cavallette e miele selvatico”

“Il suo cibo erano cavallette e miele selvatico”, così dice il Vangelo odierno di Giovanni il Battista.

Puntava all’essenziale quell’uomo di Dio, perché il suo desiderio era di migliorare la sua vita, non di circondarsi di comodità, era di cercare la giustizia, non di riempirsi la casa di oggetti e di cose, anche se parlanti.

Giovanni Battista ci sferza su alcuni aspetti nella nostra vita. Intanto egli sta nel deserto, luogo dove si può ascoltare la Parola di Dio, e non nella capitale, sede del potere, dell’ “oggi si fa così”.

Deserto che consente l’intimità con Dio, tanto che si possa cambiare dentro di sé e fuori di sé, nel proprio agire. La liturgia della domenica è il nostro angolo di deserto, dove il Signore ci rivolge la sua Parola e dove siamo invitati a cambiare nella nostra vita.

Non ci è sufficiente infatti l’apparte­nenza formale, fosse anche alla Chiesa cattolica con il nostro battesimo, se non portiamo frutti buoni, ci richiama il Battista.

E quando calpestiamo o tradiamo i legami più santi, quando ci spendiamo soltanto per avere cose o soddisfare noi stessi, non siamo forse anche noi “razza di vipere”, cioè agenti di morte invece che di vita?

Il Signore verrà. Alla fine della nostra vita lo incontreremo personalmente. Come preparare l’incontro con Lui?

Ricordiamo che per portare la pace e la riconciliazione tra i nemici, addirittura nella natura tra il lupo e l’agnello, come profetizza Isaia, il Messia innanzitutto farà distinzioni, eserciterà il discernimento sulle nostre azioni.

Non più “battezzati” e basta, allora, ma figli di Dio con una vita morale giusta.

Non più “cristiani” e basta, ma persone vere, capaci di confessare i propri peccati.

Non più “cattolici” e basta, ma discepoli di Cristo appassionati di giustizia e di solidarietà in questo mondo complicato.

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il vangelo

In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».

(Mt 3,1-12)