DIOCESI DI GORIZIA

Vivere per…

Ricordati, esordisce la Parola di Dio rivoltaci oggi per la bocca di Mosé. Ricordati, come se ciò che ci rende veramente umani sia la memoria del cammino che stiamo vivendo e della strada che siamo chiamati a percorrere.

Ricordati, perché l’uomo sa dimenticare i benefici ricevuti, si lascia ipnotizzare dalle voglie del momento perdendo la strada. E che cosa dobbiamo ricordare?

Ricordati che l’esistenza è un cammino dal non essere verso la vita. Ricordati  che la vita ha i suoi deserti difficili da attraversare verso una più grande libertà.

Ricordati che Dio ti conduce in questo cammino e che ti nutre con il suo cibo che viene dal cielo.

Certo, possiamo alimentarci anche di lacrime amare, di mormorazioni e proteste che ci portano all’infelicità e ci rendono incapaci di proseguire.

Come invece possiamo nutrirci del cibo del cielo, del pane che Dio ci offre e  che ci consente la sua stessa vita.

Questo Pane è una Persona.

Io sono il pane vivo disceso dal cielo, confessa Gesù il Cristo. E chi mangia di questo pane vivrà in eterno, conclude. Il cibo del cielo non sono prodigi o fenomeni paranormali, armi di distrazione di massa usate dal nemico di Dio e dell’uomo.

Il grande miracolo infatti è Dio che si mette nelle nostre mani con l’eucaristia. Chi mangia me vivrà per me, dichiara Gesù con parole che ci lasciano senza fiato. Cioè vivrà per l’altro, come io vivo per il Padre, continua Gesù.

Chi si nutre dell’eucaristia impara a vivere per l’altro e si lascia attrarre a cose grandi, ad amare come Cristo ha amato. Chi si nutre dell’eucaristia si nutre di eternità.

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il vangelo

«Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

(Gv 6,51-58)