DIOCESI DI GORIZIA

Siamo suoi. E mandati…

Che immagini straordinarie di noi ci rimanda oggi la Parola di Dio: sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli, dice al popolo il Signore Dio attraverso le parole di Mosé.

Sarete speciali per me, dice Dio. Non interessare a nessuno è doloroso e toglie le forze di agire; non essere di nessuno è devastante per un cuore umano, soffoca la voglia di vivere. Ma noi siamo di Dio! Perché creati da Lui e tanto più perché battezzati, cioè immersi, in lui.

Ecco perché vale la pena ascoltare la Sua voce nella Sacra Scrittura che la Chiesa ci proclama. Ecco perché vale la pena custodire la sua alleanza, cioè l’amicizia e il legame con Lui, attraverso una vita buona, una vita offerta per amore e con amore: questo significa essere un regno di sacerdoti e una nazione santa.

Ma c’è dell’altro. Il Vangelo ci presenta Gesù che insegna negli ambienti religiosi, negli ambienti della vita quotidiana invece annuncia con gioia che Dio è vicino e per tutti compie gesti di guarigione.

Davanti a sé ha la gente presa da tantissime cose, ma stanca e scoraggiata perché senza riferimenti. Quasi a dire che noi ci demoralizziamo non quando facciamo le cose buone, ma quando non sappiamo per chi o per che cosa vale la pena compierle.

Quanto male infligge al nostro cuore e alla nostra comunità umana l’ideologia senza fondamento del “io sono soltanto mio e non ho bisogno di dipendere o legarmi con nessuno”! L’essere umano non è così. E noi cristiani sappiamo bene che siamo del Signore e viviamo con il Signore.

Che ha bisogno di noi, chiede collaboratori per compiere i suoi gesti di guarigione e per condividere con tutti che davvero Dio è vicino. Per questo chiama per nome uno ad uno i suoi apostoli, cioè gli inviati.

Siamo noi quelli.

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il vangelo

Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!». Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.

(Mt 9,36-10,8)