DIOCESI DI GORIZIA

Anche noi nella sua vigna

Nel racconto evangelico di Matteo, un giovane ha appena rifiutato l’invito di Gesù a seguirlo. Aveva tante cose, annota il Vangelo (Mt 19,22), forse troppe diremo noi, e se ne andò via triste.

Il Signore conclude ricordando che tu puoi essere primo, perché magari disponi di tanti beni apprezzati in società, ma puoi restare ultimo davanti a Dio e a te stesso per tutto il resto della tua vita, compresa la vita eterna.

Oggi invece ci viene presentato chi accetta l’invito di questo Signore della Casa comune, al quale sta a cuore, sì, la sua vigna, ma altrettanto gli stanno a cuore gli operai. Non sopporta persone inattive, questo grande Signore della Casa.

Ed esce all’alba a cercare persone che lavorino nella sua vigna. I Padri della Chiesa vedevano qui la chiamata di Abramo sino a Mosé e ai profeti, l’Israele chiamato per primo a diventare popolo di fratelli. Ma non siamo forse anche ciascuno di noi battezzati, questi della prima ora, chiamati all’alba della vita?

Se la vigna nella Sacra Scrittura è immagine di Israele, chiamato a produrre frutti di vita buona secondo i comandamenti di Dio, ora invece diventa simbolo del Regno di Dio, popolo grande come l’umanità intera chiamato a vivere da fratelli, in armonia con il Padre di tutti ed il meraviglioso fragile creato che ci ospita, in attesa di ricevere il salario finale che è la vita e la gioia senza confini, eterne.

Lavoriamo proficuamente nella vigna quando educhiamo i nostri figli a diventare cittadini solidali di un’umanità di fratelli: in famiglia, nella scuola, nello sport.

Ma anche e soprattutto quando educhiamo nella Chiesa: con i suoi insegnamenti ci apre gli occhi sulla verità profonda del nostro essere uomini; nei sacramenti ci dona la forza stessa di Dio per vivere in questo modo.

Importa meno quando diremo il nostro sì. Ma forse è proprio questo il momento in cui accettare l’invito di quel grande Signore della Casa a lavorare nella sua vigna.

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il vangelo

Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono».

(Mt 20,1-16)