Ancora di bruciante attualità le parole del profeta Isaia: la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli. Davvero l’oscurità della guerra e delle ingiustizie fa sprofondare milioni milioni di persone umane nel buio e nella sofferenza.
Ma tu alzati, rivestiti di luce, canta ancora il profeta, perché viene la tua luce. Come non sentirci interpellati, noi cristiani, che abbiamo il privilegio di conoscere la luce di Dio, che risplende in Cristo Gesù?
Non dobbiamo attendere che nel mondo finiscano tenebre, sembra dirci la Parola di Dio, ma dobbiamo preoccuparci che la nostra luce risplenda. Allora i popoli cammineranno alla tua luce, conclude il profeta, avranno cioè un punto di riferimento e di orientamento.
Megalomania, delirio di onnipotenza? No certamente. Siamo piuttosto invitati a indossare la veste splendente del battesimo, l’abito pasquale ricevuto dal Signore stesso attraverso attraverso le mani della Chiesa.
Come brilla questa luce? In parole vere, ad esempio, che nascano dalla buona fede e la accrescano; nella Parola di Dio tenuta come chiave per aprire il significato dei fatti della vita; nell’offerta di se stessi durante le proprie giornate, tante volte così frenetiche da apparire senza capo né coda.
Questa luce ricordano anche i doni fortemente simbolici portati dai Magi al Bambino Gesù.
Oro, perché lui è Re e lo ha vissuto servendo e lavando i piedi dei suoi discepoli.
Incenso perché Gesù è Dio che, da immenso che era, si è fatto piccolo e fragile essere umano.
Mirra, perché lui si è offerto, anche mentre noi lo inchiodavamo alla croce.
Dall’altra parte allignano le tenebre di Erode, che si traveste di buona fede e usa le parole della verità per fare male e distruggere la vita.
Alziamoci! Rivestiamoci di luce!
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il vangelo
«Àlzati, rivestiti di luce,
perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te».
(Is 60,1-6)
