DIOCESI DI GORIZIA

Un amore operoso

Restiamo sconcertati di fronte all’episodio evangelico di questa terza domenica di quaresima: Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio. Eravamo abituati a conoscere Gesù quasi sempre remissivo, capace di affrontare addirittura le percosse e la croce con mitezza.

Oggi invece il Signore è molto determinato, quasi violento, mentre si oppone all’andazzo nel tempio. Chiede rispetto per la casa di Dio.

Gesù è adirato: nella casa del Padre nostro trova gente che forse non è interessata se non ai gesti esteriori: non fate della casa del Padre mio un mercato! I valori più grandi non possono essere oggetto di scambio, neanche con Dio.

E sebbene la gente credente di quella volta facesse normalmente così, sacrifici, offerte e quant’altro, Lui non teme di essere severo. Vuole andare alla verità del rapporto con Dio, quasi senza la mediazione dei sacrifici di buoi e colombe.

Forse perché è lui ora il ponte con Dio, il nuovo tempio in cui incontrarlo: Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere, rivelerà. L’evangelista Giovanni già parla del corpo di Gesù come luogo dove si può finalmente incontrare Dio, nel rapporto con lui e non in atti di culto soltanto esteriori.

Una volta ci veniva ricordato spesso che anche la nostra anima è il tempio di Dio, il luogo dove lui ha iniziato ad abitare in noi con il battesimo. Oggi ce lo ricordiamo ancora?

Gesù poi lascia un altro segno in chi lo vede: I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Questo segno è lo zelo: un amore che agisce, non soltanto che si crede di avere. Lo zelo esprime un amore grande per la casa di Dio, come noi dovremmo avere per la Chiesa, luogo della presenza di Dio.

Domandiamoci: che azioni posso compiere nella mia vita quotidiana, per rispondere alla sua volontà con zelo, con un amore concreto che agisce?

Comunità di Terzo e San Martino

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il vangelo

Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».

(Gv 2,13-25)