DIOCESI DI GORIZIA

«La vostra fedeltà? Al di sopra…»

Se la vostra fedeltà non è molto al di sopra di quella di chi conosce la dottrina o di chi osserva i comandamenti, non entrate nel regno di Dio: davvero il Signore ci porta a conoscere le profondità della sapienza e della giustizia!

La nostra libertà, dono di Dio che ci rende a sua immagine e somiglianza, ha bisogno di aiuto per orientarsi al bene, al giusto, al vero. Per questo il Signore Dio ci offre le sue parole. Così ci ha aperto gli occhi il libro del Siracide nella prima lettura.

Gesù però va oltre, molto oltre. Ci mostra come non desiderare il male, non soltanto come non commetterlo. A volte infatti noi non compriamo il male soltanto per mancanza di occasioni, ma nel nostro intimo lo desideriamo, tante sono le istigazioni cui i nostri occhi devono assistere. Il Signore invece ci offre e ci chiede un cuore puro e un anima limpida.

Chi si adira con il proprio fratello, ci avverte: quanti sentimenti negativi e risentimenti ci portiamo nel cuore! Non sarebbe meglio affidarli a Cristo nel sacramento della confessione, o trasformarli in preghiera per i propri nemici e vivere così con il cuore libero, sapendo che Dio sarà giudice e non noi?

Chi guarda una persona sposata eccitando per lei il suo desiderio, ha già commesso adulterio con lei nel suo intimo, ancora ci svela il Signore Gesù.

Nelle relazioni amorose – o presunte tali… – abbiamo sdoganato pratica­mente tutto. Ma considerare l’altro come una cosa da prendere e consumare ci rende davvero più felici o più giusti? Occhio e mano, cioè desideri e azioni che ci portano fuori strada è meglio lasciarli stare, ci richiama il Signore.

Non serva giurare tra voi, ci ordina infine il Signore. Le parole siano poche e vere. Beati i puri di cuore!

E beati noi che abbiamo il Signore e la Chiesa che ci aiutano diventare così.

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il vangelo

Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio»

(Mt 5,17-37)