Osanna al figlio di Davide!, Griderà la gente al passaggio di Gesù, mentre entra a Gerusalemme su un asinello con il suo puledro. Perché celebrare questo episodio della vita del Signore?
Perché Gesù sta entrando a Gerusalemme. Entrare a Gerusalemme significa voler compiere la volontà buona del Padre, significa offrirsi con amore e per amore per compiere questa volontà buona.
Dire Gerusalemme significa dire la città amata dove Dio si legherà al suo popolo, significa scoprire che Dio ama noi suo popolo, che vuole salvarci dal peccato e dalla cattiveria, che ci vuole suoi figli. Qual è la mia, la nostra Gerusalemme, in cui siamo chiamati ad entrare?
Gesù vi entra seduto su un’asina con il suo puledro. È l’animale dei poveri, non dei ricchi né dei soldati violenti. È la bestia da soma che porta i pesi altrui e che riceve bastonate da tutti.
Gesù è così. E insegna a noi suoi discepoli ad essere così: a fidarsi della Parola di Dio, a stare dalla parte dei poveracci, ad assomigliare al nostro Maestro.
Osanna al figlio di Davide, griderà il popolo tagliando rami dagli alberi e facendogli tappeto dei loro mantelli. Osanna, perché questo re ha guarito ciechi, storpi, lebbrosi; ha perdonato peccatori, adulteri, indemoniati; ha parlato a nome di Dio Padre aprendo il cuore e donando gioia alle folle. Nessuno della gente si sente escluso dallo sguardo di questo Re. Osanna! allora, salvaci ancora, ti preghiamo!
Chi è costui, si domanda allora tutta la città. Chi è costui: c’è Qualcuno davanti a noi e più in alto di noi, c’è un Dio, un Signore anche se crocifisso. Non siamo soli in un universo freddo e vuoto, mosso da leggi gelide benché meravigliose nella loro complessa semplicità.
Chi è costui? È il profeta, è Gesù Nazareno, è il Messia. È il Crocifisso risorto.
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il vangelo
Condussero l’asina e il puledro, misero su di essi i mantelli e Gesù vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!».
(Mt 26,14-27,66)