DIOCESI DI GORIZIA

«Oggi devo fermarmi a casa tua»

Tratteniamo bene nella memoria e nel cuore l’immagine di Gesù che, di mezzo alla confusione della folla, alza lo sguardo verso di me, nascosto dietro le foglie degli “impegni” e delle “tante cose da fare”.

Il Signore ci sta cercando con il suo sguardo di tenerezza, come ha cercato lo sguardo del discusso e arricchito Zaccheo.

“Cercava di vedere chi era Gesù”, racconta di lui il Vangelo. La pressione dell’opinione pubblica ci spinge a incuriosirci o a credere e addirittura a fare tante cose, magari anche a chiedere i sacramenti per i nostri figli, pur non essendo noi credenti o praticanti.

Zaccheo non riusciva a vedere Gesù perché era piccolo di statura. E non siamo forse anche noi piccoli di fronte alle pressioni sociali cui siamo sottoposti?

Sorprendente però è l’iniziativa di Gesù: oggi devo fermarmi a casa tua. Che gioia! Oggi, e non domani. Oggi, e non la prossima volta. Oggi, e non quando le cose in casa si saranno sistemate. Oggi.

Timeo Dominum transeuntem, et non revertentem, scriveva Sant’Agostino: ho paura che passi il Signore senza che me ne accorga, e che Lui non torni più…

E che io alla fine resti solo, immerso nelle miriadi di cose da fare e nella dolorosa coscienza dei miei limiti e dei miei sbagli.

Passa, il Signore, nell’iniziazione cristiana dei miei figli. Mi passa accanto in colui che ha bisogno di me. Viene a casa mia nell’Eucaristia della domenica.

Non lasciamolo andare via, il Signore della misericordia…

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Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».

(Lc 19,1-10)