Ci aiutano le parole di Gesù a comprendere il presente e ad affrontarlo in modo giusto.
Certo, sono parole che potrebbero sconvolgerci: “di quello che vedete non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta”, ci rivela il Signore parlando del tempio di Dio in Gerusalemme.
Ma subito ci offre un appiglio: badate di non lasciarvi ingannare. Infatti nazione contro nazione, terremoti, carestie ed epidemie non sono che la descrizione del nostro presente, soltanto raccontati al futuro.
Il Signore ci chiede di avere dei criteri giusti ed evangelici per guardare alla nostra vita e alla cronaca di tutti i giorni.
Criteri che ci salvino, per esempio, dalle “bolle informatiche” nelle quali gli algoritmi di Internet ci fanno sprofondare, facendoci vedere e sentire sempre di più le stesse cose.
E un criterio è questo: le cose di questo mondo, anche le più nobili o religiose, hanno in sé il seme della fragilità, perché sono creature. Non saranno eterne. Può finire un mondo, ma non ancora il mondo.
Quanti mondi abbiamo visto finire! Quello contadino di una volta, il negozio del piccolo paese, la piazza davanti alla chiesa dove ci si incontrava ogni giorno. Così come il mondo della nostra fanciullezza o della nostra giovinezza.
“Non vi terrorizzate, devono avvenire queste cose”, ci assicura il Signore. C’è un disegno di Dio sulla storia umana che deve pian piano realizzarsi.
Ciò che ci attende, allora, non è la fine, ma la venuta di Cristo, l’incontro con Lui.
A noi è chiesto di ricordare che il Vangelo sarà contestato, i cristiani saranno rifiutati, ma che tutto questo è occasione per dare testimonianza.
Che cosa ci serve? Una retta coscienza, una vita operosa a sostegno dei poveri, parole schiette – che anche la Chiesa sa offrirci – per dire a tutti che il Signore è più grande di ogni cosa, e che neppure un nostro capello andrà perduto, se stiamo con Lui con perseveranza.
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Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?».
(Lc 21,5-19)