Che potente la pur semplice scena evangelica odierna e l’apparentemente banale incontro di Gesù con un lebbroso! In ginocchio quest’ultimo, implorando Gesù: se vuoi, puoi purificarmi! E la pronta risposta di Gesù, che tende la mano, lo tocca e dice: lo voglio, sii purificato!
Trasgredisce le norme dell’isolamento di chi è infettivo il lebbroso, perché si avvicina a Gesù. Trasgredisce le norme che obbligavano ad allontanarsi dall’ammalato di lebbra, Gesù, pur di dimostrare il vero volto di Dio, che è vicinanza e tenerezza.
Da queste due trasgressioni, ricorda Papa Francesco, sgorga la tenerezza di Dio qui sulla terra. È vero che la malattia, a volte, e il peccato, sempre, ci chiudono in noi stessi, ci ripiegano sui nostri problemi.
A volte sono le convenzioni sociali che ci fanno sentire esclusi e falliti: tu dovresti essere sempre giovane, attivo ed attraente. E quando ci scopriamo magari anziani o incapaci di agire come prima o non più piacevoli, sprofondiamo nella tristezza chiudendoci in noi stessi.
Il Signore ci viene incontro e ci chiede di “trasgredire”, come ha fatto il lebbroso del Vangelo: andando da Cristo Gesù, così come siamo, e chiedendo il suo tocco e la sua misericordia.
A questo servono i sacramenti, che sono i gesti di Cristo risorto per noi oggi: l’unzione degli ammalati per chi è fragile nel corpo, la confessione per chi è fragile nella vita ed ha peccato, condizione di cui era simbolo la lebbra.
Oggi, Giornata del Malato, ci viene chiesto di essere trasgressori a nostra volta: come il lebbroso, cercando il contatto con il Signore; e come Gesù, che si fa vicino portando la compassione, la tenerezza e la vicinanza di Dio.
Con Gesù, Dio non è più quello del nostro cervello, che castiga e manda le malattie, ma è il Dio vivo e vero che ha tenerezza e compassione.
Chiediamo oggi la grazia di diventare nostra volta artigiani della vicinanza di Dio con i nostri fratelli feriti nell’anima e nel corpo.
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il vangelo
Venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
(Mc 1,40-45)