Terza settimana: Chiamati ad accogliere… IL PROSSIMO.
Nel Vangelo di Matteo, nella parabola degli operai chiamati a lavorare nella vigna, tutti i lavoratori vengono accolti dal padrone allo stesso modo e senza distinzioni, ma a ben pensare ognuno di essi era straniero rispetto all’altro. Il Vangelo non dice che si conoscevano fra loro.
Al momento di ricevere il loro salario cominciano a mormorare nei confronti di chi arrivato per ultimo. Chi è arrivato per ultimo non è possibile possa prendere lo stesso stipendio di chi ha lavorato tutto il giorno!
La giornata potrebbe rappresentare anche la vita, dopo una vita di lavoro è possibile che chi arriva dopo abbia le stesse cose che con fatica abbiamo potuto accumulare nel corso degli anni?
L’invidia crea inimicizia, diffidenza e alza barriere a differenza l’accoglienza e la condivisione creano amicizia ed evitano l’insorgere di conflitti e divisioni.
Quanto viviamo l’essere stranieri fra di noi! L’umanità che è in noi va riscoperta e vissuta alla luce dell’umanità e dell’amore di Gesù che viene nel mondo, per riscoprire ciò che di profondo c’è in ognuno di noi. La capacità di amare e di accogliere, se lo vogliamo, perché in noi portiamo quel soffio divino che Dio ci ha dato e che Gesù ci chiama ad imitare.