DIOCESI DI GORIZIA

Dio sovverte

Quanta speranza e gioia ci offre oggi la liturgia della festa! Contempliamo infatti la realizzazione della promessa del Signore, giuntaci attraverso le parole dell’apostolo Paolo: “Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti”.

Verrà la risurrezione, annuncia l’apostolo, “ognuno al suo posto: prima Cristo”, poi gli altri. E Maria sua Madre è già con Lui, nella vita piena, nella risurrezione del proprio corpo.

Perché ci dona speranza tutto questo? Non soltanto per la consapevolezza che un giorno anche noi risorgeremo, se resteremo uniti a Cristo. Piuttosto perché questa è una salvezza realizzata nella prova, nel rischio di essere divorati dal terribile drago rosso del male.

“Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio”, canta la voce nel cielo dell’Apocalisse, ma con un bimbo appena partorito nel dolore che rischia di essere divorato dalla cattiveria fatta bestia.

Così la Chiesa, rappresentata dalla donna dell’Apocalisse, che è sempre in pena per i figli che genera alla fede, esposti ad essere rapiti dalla terribile belva infernale.

E così ogni genitore, ogni educatore, ognuno di noi, tremebondo anche per la vita e la rettitudine personali, sempre esposte al rischio della caduta e del peccato.

Ma Dio c’è. Egli sovverte il male in bene, canta Maria nel Magnificat. Dio conserverà e farà fiorire ogni bene compiuto.

Il Vangelo odierno ci mostra Maria, ragazzina coraggiosa nel dire sì al suo Signore senza temere le difficoltà, che corre dalla cugina Elisabetta a condividere il lieto annuncio ricevuto e a servirla. Impariamo da lei.


Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. (Lc 1,39-56)