Grande educatore il Signore Gesù! Anche l’incomprensione dei suoi discepoli di fronte all’annuncio della morte violenta del loro maestro viene da Lui utilizzata per un’ulteriore lezione di vita.
Ci fanno riflettere i discorsi dei discepoli, che in realtà sono proprio i Dodici Apostoli: chi sarà il più grande tra noi? E Gesù ha appena rivelato loro che sarà ucciso ingiustamente.
Come ci assomigliano! Il mondo brucia e noi ci preoccupiamo della nuova televisione; una grande parte dei nostri giovani non studia e non lavora e noi ci preoccupiamo dei gattini abbandonati.
Davvero abbiamo bisogno che il Signore ci insegni le priorità della vita: “attraversava la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli”, rivela il Vangelo odierno.
Veniamo istruiti dal Signore non quando ascoltiamo soltanto la sua Parola, ma quando ci domandiamo: e io dove sono in questa Parola? Che cosa mi stai dicendo, Signore?
L’essere istruiti dal Signore e diventare suoi discepoli ci libera dal dominio delle passioni, cioè dal vivere guidati da ciò che sentiamo in quel momento. L’apostolo Giacomo ci mette in guardia con durezza su questa deriva, aprendoci alla Sapienza che viene dall’alto.
L’ultima lezione di Gesù è ancora più straordinaria. Mette al centro un bambino, recupera il nostro desiderio di grandezza e ci indirizza dalla parte giusta. La grandezza di una persona, infatti, noi cristiani la misuriamo dalla capacità di prendersi cura della fragilità dell’altro.
Ci fanno bene queste parole, mentre in Comunità riflettiamo sul come essere adulti generativi.
____________________________________________
Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
(Mc 9,30-37)