Ci immerge, la Chiesa, nella grande sinfonia della passione, morte e risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo. Sinfonia gioiosa, dolorosa, che sprofonda nel lungo silenzio del sabato santo ed esplode nell’impensato sorprendente alleluia di Pasqua.
Oggi, domenica della Passione del Signore o delle palme, ripercorreremo il percorso di Gesù sino alla sua morte e sepoltura. E scopriremo che la passione di Gesù è innanzitutto il culmine di un’esistenza totalmente dedita al Regno di Dio.
Tra l’entusiasmo della povera gente e l’ostilità dei grandi e dei notabili, Gesù si consegna volontariamente nelle mani dei suoi persecutori e prima ancora al Padre suo e nostro.
Non vuole soffrire, il Signore, ma deve farci comprendere quanto il Padre ami questa disgraziata nostra umanità.
Nell’orto del Getsemani, Gesù trasforma la sua morte in un’offerta filiale a Dio suo Padre. Lo farà con la preghiera, prolungata, ripetuta, nella notte oscura e interminabile dei sentimenti lacerati dall’angoscia e da lacrime di sangue.
Perché duro è cambiare le attese della gente che lo seguiva nell’ingresso festoso a Gerusalemme. Gesù vi entrerà su un asinello, cioè nella tradizione del re Davide, chiamato rappresentare Dio in terra difendendo i deboli, e non facilitando i potenti, e amministrando rettamente la giustizia, e non colludendo con gli affaristi e gli imbroglioni.
Il contrasto però rimane stridente tra le attese della gente, che acclama ad un possibile liberatore politico per essere poi liberi di vivere la propria vita privata, e Gesù che mostra una libertà che invece è offerta di sé, dedizione a Dio e all’uomo ferito.
Prendiamo pure un ramo di ulivo benedetto oggi; non per tenerlo a rinsecchire nelle nostre case, ma per seguire Gesù che si offre, chiedendo la grazia di offrirci, anche noi, a nostra volta, lì dove il Padre ci ha chiamati a vivere e ad amare.
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il vangelo
Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: “Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!”.
(Mc 14,1-15,47)