DIOCESI DI GORIZIA

«La Parola di Dio venne»

Chissà se anche noi ci siamo chiesti qualche volta se Gesù è veramente esistito. La sua vita sembra collocata al confine tra il veritiero e il meraviglioso, tanto da rischiare il destino di un personaggio di fantasia.

L’evangelista Luca, invece, in maniera decisa ci inchioda alla storia la più cruda, come quella legata all’imperialismo dei Cesari romani, alla violenza cruenta di Pilato governatore, alla corruzione dei piccoli regnanti palestinesi, alla gelosa dinastia sacerdotale di Anna.

Eppure, nonostante lo sfolgorio di personalità, “la parola di Dio venne su Giovanni”, su qualcuno quasi fuori dal mondo. Sta nel deserto, ma è uomo “integro e irreprensibile”, lo loderebbe l’apostolo Paolo. E questo sembra interessare a Dio più di ogni altro titolo.

Giovanni rinfocola e riaccende la speranza degli antichi profeti di poter ricostruire non soltanto la città di Gerusalemme, ma soprattutto l’anima del popolo, quand’era deportato lontano da casa. Non parla forse anche a noi questa promessa del Signore, a noi che vorremmo “tornare alla normalità”, come tante volte sentiamo dire?

Giovanni poi invita le persone a cambiare modo di essere. Lo farà con un gesto simbolico, che scopriremo domenica prossima. Cambiare perché il Signore sta per arrivare: porta pace, giustizia, pietà, anticiperà il profeta Baruch nella prima lettura.

E bisogna prepararsi: raddrizzare i sentieri contorti dei comportamenti ambigui e della doppia vita, colmare i burroni della pigrizia spirituale e dell’indifferenza verso Dio e verso il prossimo, abbassare i monti della cocciutaggine e dell’autoreferenzialità.

E questo è per ogni uomo “di carne”, dice il Vangelo, cioè con tutte le fragilità che ci contraddistinguono.

Giovanni però è solo una voce. La Parola verrà.

In Cristo.


 

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.

(Lc 3,1-6)