C’è una meravigliosa sintesi della persona e dell’azione di Gesù nelle scarne parole odierne del Battista.
Testimonianza, la sua, inserita in un ciclo di sei giorni che l’evangelista Giovanni farà culminare con il racconto delle nozze di Cana. Se nel sesto giorno della creazione Dio fece l’uomo e la donna, nel sesto giorno dell’azione di Gesù avrà inizio la nuova umanità.
Sarà lo Spirito Santo, simboleggiato dal vino buono tenuto in serbo sino a quel momento, che offrirà la Vita nuova, cioè la capacità di amare come Dio ama, che vedremo nella vita, morte e risurrezione di Gesù.
“Ecco l’agnello di Dio”, esordisce oggi Giovanni Battista. E siamo immediatamente trasportati nella Pasqua ebraica, in cui il popolo di Dio viene liberato dalla schiavitù grazie al sangue di un agnello sacrificato in fretta.
L’agnello che è Gesù non libererà dall’oppressione di un popolo su un altro, ma dalla causa stessa di tutto questo: il peccato. Il peccato è ciò che si oppone alla luce della verità: è tenebra, è menzogna. È ciò che si oppone alla vita: è morte, che porta lacrime e infelicità.
Gesù toglierà il peccato offrendoci la sua stessa Vita, il suo stesso Spirito, che è Santo, cioè portatore di luce e di vita senza confini. Non è questione di impegno, allora, o di sforzi personali l’essere liberati dal male, ma di restare uniti a Gesù Cristo che dona la sua vita, il suo Spirito.
Nell’iniziazione cristiana la famiglia, prima evangelizzatrice ed educatrice, e la comunità ecclesiale inseriscono i bambini e i ragazzi nella Vita del Signore Gesù, quasi come si inserisce un telefonino nella presa per ricaricarlo.
Lasciamo che i nostri figli restino legati all’Agnello che, solo, può togliere il male del mondo. Invece di staccarli subito, aiutiamoci piuttosto ad educarli alla vita buona da lui portata. Davvero così nascerà una nuova umanità.
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il vangelo
Il giorno seguente Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
(Gv 1,29-34)