DIOCESI DI GORIZIA

«Molte cose ho ancora da dirvi…»

Così Gesù ai suoi discepoli e a noi oggi. Eppure egli ha detto e dato tutto ciò che doveva e poteva. Addirittura se stesso ha messo nelle nostre mani: abbiamo cercato di eliminarlo dalla nostra vita, eppure egli ancora ci nutre di sé nella sua Parola e nell’Eucarestia.

Probabilmente ancora oggi permane questo dramma tra Dio e l’uomo: questi lo fugge e lo rifiuta, Quegli ci nutre e ci dona ogni cosa nella creazione.

Già la bellezza, l’intelligenza e l’armonia del creato avevano incantato Israele, nostro fratello maggiore nella fede biblica.

Ci allieta oggi il canto alla Sapienza di Dio, quasi fatta persona, che gioca nella creazione portando bellezza, intelligenza e quindi anche intelleggibilità.

Basterebbe contemplare, infatti, il funzionamento del nucleo di una sola cellula umana, tra le decine di migliaia di miliardi che compongono il nostro corpo, per restare senza fiato. Figuriamoci vederle lavorare tutti assieme generando la salute, la crescita e addirittura la riparazione dei danni ai nostri tessuti.

Davvero tutto ci parla di una Sapienza buona che mira al nostro bene.

L’apostolo Paolo, poi, annuncia il secondo fronte sul quale combatte per noi la Santa Trinità nostro Dio: riempire di sé e del suo amore i nostri cuori, grazie alla vicenda umana del Figlio e all’azione lenta e delicata dello Spirito Santo.

Non è forse avvincente e consolante la Parola odierna di Gesù? Essa ci insegna che la vita presente e futura è il luogo e il tempo in cui veniamo pian piano aperti alla verità tutta intera.

Questo è tempo di scoperte, di cammino, di crescita, non soltanto di difficoltà o di crisi.

Lode a te, Santa Trinità!

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Gesù disse ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future».

(Gv 16,12-15)