Oggi la Parola di Dio ci insegna a riconoscere il Signore e la sua voce tra i diversi rumori ed il frastuono delle tempeste della vita. E questo ci salva.
Nell’incontro raccontatoci dal Vangelo, i discepoli sono appena reduci dalla straordinaria condivisione dei pani capace, con lo stile e la forza di Cristo, di moltiplicare le poche risorse che crediamo di possedere.
Poche in una visione individualista dell’esistenza; sufficienti anzi abbondanti se torniamo a vivere con le persone in relazione e legate come fratelli gli uni agli altri.
Subito dopo quel momento di stupore e di gioia, ecco la tempesta del vivere come se Dio non ci fosse, ecco il vento contrario di una cultura che vede soltanto se stessi e “tutto intorno a te”.
Gesù il Cristo sa abitare anche nella furia degli elementi contrari, che sembrano voler rovesciare la piccola barca delle nostre buone convinzioni e dell’educazione cristiana ricevuta. E sa anche farsi riconoscere e incontrare da noi suoi discepoli.
Il Signore però è persona viva e presente in mezzo noi con la sua Parola e nei gesti della sua Chiesa; non va considerato un fantasma del passato o una proiezione delle nostre fantasie e paure.
Fidandoci davvero di Lui possiamo continuare a remare controvento, con serenità benché con fatica, sino all’altra riva, immagine di chi attende un senso per la vita, immagine dei ragazzi e dei giovani che attendono parole ed indicazioni per diventare persone e non soltanto oggetti guidati dal mercato, destinatari di consigli per gli acquisti e per stili di vita improbabili.
Il profeta Elia ci rivela infine che il Signore viene a noi anche nella calma della preghiera e dell’attesa della sua Parola.
Oh, se le nostre liturgie diventassero sempre più questi luoghi del “cuore a cuore” con il Signore!
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il vangelo
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
(Mt 14.22-33)