DIOCESI DI GORIZIA

Santa famiglia di pace

Ci sorprende la liturgia domenicale nella festa della Santa famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe.

La Chiesa infatti ci presenta innanzitutto Abramo, padre di tutti i credenti: gli ebrei, discendenti del figlio Isacco che genera Giacobbe, chiamato Israele con le dodici tribù nate dai suoi dodici figli; gli arabi, nati dal figlio Ismaele, anch’essi in dodici tribù, poi assunti dall’Islam come progenitori; e infine i cristiani, che vedono in Abramo il padre della fede e la radice stessa di Gesù.

Una santa famiglia allargata, fatta di “fratelli in Abramo”, che come tali ancora oggi dovrebbero comportarsi.

E poi ancora la profonda bellezza della figura di Abramo che, vecchio e quasi stanco di attendere, ancora accetta di guardare il cielo e le infinite stelle e crede alla promessa di Dio, benché questa abbia dell’impossibile.

Non guarda ai suoi acciacchi, Abramo, né si trucca per apparire giovane o attraente, ma guarda con speranza e fiducia al futuro e coltiva i desideri che vengono da Dio.

Non è forse questo atteggiamento indispensabile quando guardiamo anche alle nostre di famiglie?

Confidare nella promessa di Dio, anche quando questa sembra tardare: per chi si sposa, per chi accoglie ed educa dei figli, per chi si prende cura di se stesso di fronte ai propri fallimenti, per chi ha sete di giustizia per questo nostro povero mondo.

Infine la Santa Famiglia di Gesù: seguono tutto il percorso rituale e culturale del proprio popolo, Maria e Giuseppe, quando presentano Gesù al tempio. Il Figlio di Dio non salta la fila, ma si mette in coda come tutti e dal di dentro della nostra discutibile umanità disseminerà la vita infinita di Dio.

Anche a Nazareth, nella Galilea mescolamento delle genti, dice il Vangelo. Un popolo imbastardito farà crescere ed educherà il Messia.

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il vangelo

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino Gesù a Gerusalemme per presentarlo al Signore. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

(Lc 2,22-40)