Le parole per noi esseri umani sono determinanti: ci fanno sentire amati, fomentano l’autostima, servono per comunicare i saperi e i sentimenti, riescono a costruire mondi che ancora non sono patrimonio comune (pensiamo ad esempio alla ricerca scientifica o all’espressione artistica). Insomma, le parole sono efficaci.
La Parola di Dio è ancora più efficace e operativa. Non soltanto ha portato all’esistenza questo nostro meraviglioso universo, ma viene rivolta a noi umani per cambiare i nostri cuori e le nostre relazioni: la mia parola non ritornerà a me senza effetto, dice il Signore attraverso la le labbra del profeta.
Il Signore Gesù va oltre e ci rivela che la nostra libertà è la condizione previa perché la Parola di Dio realizzi tutta la sua forza buona; ma ci mette anche in guardia su tre ostacoli molto seri.
Il seme caduto lungo la strada indica l’ascoltare senza comprendere, cioè senza far propria la Parola di Dio, senza sceglierla come regola di vita. Il maligno non farà nessuna fatica a cancellarla rapidamente dal nostro cuore.
C’è un seme che cade in un terreno sassoso e con poca terra: è la superficialità, la mancanza di fedeltà e di perseveranza. Voler fare le cose di Dio una volta tanto sicuramente non produrrà frutti significativi.
Il terzo ostacolo per cui ci mette in guardia il Signore è indicato dal seme buono, ma soffocato dai rovi e dalle spine. Quando ci dedichiamo con tutte le nostre energie, tempo e denaro soltanto alla ricerca della comodità e all’accumulo delle cose, anche le migliori intenzioni di vivere una vita buona vengono pian piano a morire.
Ma c’è anche un terreno buono, splendida immagine della nostra libertà quando ascolta la Parola del Signore, ma per praticarla con perseveranza, restando leggeri negli impegni e sobri ngli investimenti per le cose.
Qui davvero nasce una umanità nuova: il regno di Dio.
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il vangelo
Gesù disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
(Mt 13,1.23)